“IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI AVEZZANO”

convegno con l'architetto Antonino Petrucci presso l'Istituto Galilei

 

Il giorno 07/04/2022 presso l’Aula Magna dell’Istituto “G. Galilei” di Avezzano con il convegno intitolato “IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI AVEZZANO” si è concluso il ciclo di incontri dedicato alla storia e alle radici del nostro territorio che ha avuto inizio nel mese di novembre con il seminario “RIFORMA AGRARIA NEL FUCINO: BORGHI E INFRASTRUTTURE”.

Organizzatore degli eventi è stato il prof. Villiam Guglielmo Pecce, responsabile della funzione strumentale Orientamento per il corrente anno scolastico per gli indirizzi Costruzione Ambiente e Territorio e Tecnologie del Legno. Relatore e ideatore dei convegni è stato l’architetto Antonino Petrucci, docente presso la scuola secondaria di primo grado “Vivenza” di Avezzano.

L’argomento affrontato nell’ultimo seminario ha riguardato la storia della Pineta di Avezzano: è stata, dunque, analizzata la struttura dei campi di concentramento dal punto di vista tecnico-progettuale. La conferenza è iniziata con i saluti del prof. Villiam Pecce che, ringraziando il prof. Petrucci ha ufficialmente dato il via all’incontro: «Sono molte le guerre che ancora oggi affliggono il nostro pianeta, che devono finire il prima possibile, altrimenti esse finiranno noi», queste le parole del docente che ha voluto fare una doverosa premessa prima di iniziare con la presentazione.

I ragazzi sono stati rapiti dalle immagini, dalle planimetrie originali e soprattutto dalle storie raccontate con estrema chiarezza. L’architetto, dopo l’ampia descrizione delle tecniche costruttive, ha dialogato con i ragazzi sulle strutture in legno e in muratura e sulle loro funzioni specifiche, mostrando anche immagini inedite sui dormitori e sulle caserme; successivamente ha identificato la zona, discutendo dell’evoluzione che ha avuto e, principalmente, dei resti ancora in piedi che potrebbero divenire un vero e proprio museo a cielo aperto. L’esempio lampante di quanto detto è il villino Cimarosa, che dal 2007 gode dello status di "particolare pregio” dato dal Ministero per i Beni culturali; auspichiamo che anche le Tre Conche, altra infrastruttura presente nella zona, per la loro rilevanza storica potrebbero essere uno dei principali poli turistici nazionali.

Petrucci ha mostrato diverse foto alto planimetriche (a volo d'uccello), che hanno ulteriormente permesso di comprendere gli spazi e soprattutto la loro posizione strategica.

Immagini contemporanee sono state confrontate con quelle del passato: ciò ha dato la possibilità di individuare alcuni edifici, adesso semplici abitazioni, ma che nascondono un vero e proprio tesoro storico.

Il professore, nato e cresciuto in questo territorio, ha con felicità risposto alle domande poste dai ragazzi, che hanno permesso di approfondire alcuni aspetti interessanti: la vita dei prigionieri, le leggende metropolitane che volteggiano attorno al vecchio campo di concentramento e l’uso del vecchio cimitero del quartiere “Chiusa Resta”.

Il professore si è mostrato molto disponibile, ha infatti fornito contatti personali ai ragazzi per eventuali chiarimenti o per approfondire ulteriormente questa tematica. Il bilancio è risultato positivo: l’incontro, infatti, oltre a sensibilizzare gli studenti, è stato anche sinonimo di un viaggio “spazio tempo” fra le radici del territorio ma soprattutto fra i cambiamenti architettonici e urbanistici che una città può subire con il corso degli anni.

Si ringrazia il Dirigente del nostro Istituto prof. Attilio d’Onofrio, che ha consentito l’evento, il prof. Villiam Pecce e l’architetto Petrucci al quale gli alunni rinnovano l’invito per un nuovo viaggio, anche con più tappe da iniziare nel prossimo anno scolastico.

Maceroni Pierfrancesco

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