L’oggetto della nuova normativa d’indirizzo per la programmazione didattica delle scuole apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integrazione. Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto, mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento o il mitigamento degli stessi e per essere integrato nel sistema.
Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione e, quindi, importanti modifiche. Ne consegue che l’adozione di questa ottica impone una personalizzazione di percorsi educativi e di apprendimento per i soggetti individuati come BES e per tutti gli studenti della scuola.
Al fine di attuare un percorso specifico di apprendimento e un’azione formativa individualizzata è necessario, quindi, porsi obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo.
Si tratta di predisporre il lavoro dei Consigli di Classe in modo da prevedere attività di potenziamento di determinate abilità o di acquisizione di specifiche competenze. Tali attività individualizzate sono realizzate secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente.
La didattica personalizzata degli alunni con bisogni educativi speciali, anche sulla base di quanto indicato dai riferimenti normativi, calibra l’offerta didattica e le modalità relazionali nel rispetto della specificità ed unicità personale e dei bisogni educativi degli stessi.
Integrazione
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Inclusione
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